Moltissimi istruttori e allievi, conoscono l’importanza di una buona preparazione fisica e mentale. Sia che si tratti di sessioni di allenamento per atleti agonisti che per allievi che si dedicano all’equitazione nel tempo libero. Una buona preparazione mentale e fisica porterà l’allievo ad apprendere meglio i concetti e gli esercizi di ogni sessione di allenamento.
Le ricerche in campo sportivo hanno dimostrato che la preparazione mentale è in grado di fornire un vantaggio competitivo quando si tratta di competizioni con allievi di capacità tecniche e fisiche simili. Ogni istruttore dovrebbe essere a conoscenza dei vantaggi e dei benefici che una buona preparazione mentale dona agli allievi.
Arrivare in campo con un’adeguata preparazione mentale è di grande utilità per l’atleta che vuol performare al meglio. Il modo più efficace per affrontare un allenamento o una competizione e quello di partire fin dal primo momento con tutta la carica e l’energia necessaria per mantenere un tasso di concentrazione e di sostenere lo stress psicologico del lavoro in campo. Una tattica molto utile è quella di visualizzare il percorso o la lezione, prima di iniziare il lavoro ed entrare nell’ottica che non andrà tutto come vorremmo ma in qualche situazione ci troveremo in difficoltà nelle quali mettendo in pratica gli esercizi e le tecniche apprese in precedenza ne usciremo incolumi.
L’obiettivo di ogni atleta e quello di rendere sempre migliore la sua performance atletica, per farlo si allena sempre di più portando il proprio livello di attività fisica al di sopra di ogni limite sopportabile, oltre allo stress fisico molti atleti si stressano anche a livello mentale per mantenere la concentrazione adeguata per tutto lo svolgimento delle attività e delle performance.
Bisogna stare attenti però a non oltrepassare il limite. Il rischio di sovraffaticare le fibre muscolari e dietro ogni esercizio in ogni allenamento, così facendo, si corre il gravissimo rischio di prendersi stiramenti o ancor peggio strappi muscolari, che bloccheranno la carriera agonistica per tempi molto lunghi e a volte per un intera stagione. Nei casi meno gravi invece si rischia di restare senza energie per reagire ad un evento improvviso come uno scarto o una frena, portando di conseguenza l’allievo a rischiare di cadere.
Di uguale importanza non bisogna mai oltrepassare nemmeno il limite nell’allenamento mentale, perché un atleta durante l’allenamento deve mantenere dei livelli di concentrazione elevati e oltrepassare il limite può causare delle alterazioni a livello percettivo e di conseguenza rallentare le reazioni agli stimoli come ad esempio, in caso di forte stanchezza mentale, non aver la lucidità di rientrare dopo un salto può provocare lo sbilanciamento e la caduta del cavaliere con conseguenti lesioni fisiche.
Sarà compito di ogni istruttore dirigere con attenzione le lezioni, in modo da alternare ai momenti di stress intensivo dei momenti di relax, garantendo agli allievi i giusti momenti di recupero andando ad evitare dei sovraccarichi di fatica sia fisica che mentale.